Per ottimizzare i risultati terapeutici ed utilizzare in modo razionale le risorse disponibili nella gestione di pazienti ad alto rischio cardiovascolare occorre un modello di lavoro integrato tra specialisti nel quale è fondamentale lo scambio di informazioni ed il coordinamento delle varie figure coinvolte.
La prevenzione cardiovascolare e la gestione della terapia in pazienti complessi rendono necessaria la stretta collaborazione tra specialisti al fine di creare una fitta rete ospedale-territorio in grado di individuare i pazienti a rischio elevato, stilare rapidamente un percorso diagnostico condiviso, instaurare precocemente le terapie farmacologiche e interventistiche ottimali ed ottimizzare il follow-up.
Oltre la condivisione della stratificazione dei pazienti in base al proprio rischio cardiovascolare, l’altro obiettivo da perseguire è l’aderenza terapeutica. La strutturazione di un percorso condiviso dai diversi
livelli assistenziali e customizzato in funzione della peculiarità sociale, geografica ed organizzativa della realtà nella quale si andrà ad implementare garantirà sia il giusto livello assistenziale erogato
sia una maggiore aderenza terapeutica associata ad un miglior stile di vita, presupponendo anche un maggior coinvolgimento dei pazienti.
Da qui la necessità ulteriore di corsi di aggiornamento e formazione al fine di fornire gli strumenti di base per una migliore comprensione dei trattamenti farmacologici attualmente proposti, insieme a misure preventive adeguate per una completa ed efficace gestione del paziente con sindrome coronarica acuta.
L’incontro si è posto l’obiettivo della condivisione dei percorsi che i pazienti devono intraprendere dei diversi setting assistenziali dall’ospedale al
territorio, identificando quindi i ruoli e le azioni che ciascun professionista di Sanità dovrà svolgere per poter meglio soddisfare la richiesta assistenziale che, con maggior frequenza, arriva dal territorio e a maggior ragione in epoca COVID.