Il Tromboembolismo venoso (TEV), che comprende la Trombosi Venosa Superficiale (TVS) e la Trombosi Venosa Profonda (TVP), è una seria e potenzialmente letale complicanza dei pazienti sia medici che chirurgici, in particolare quelli ospedalizzati. È ormai riconosciuto che la tromboprofilassi farmacologica riduce significativamente gli eventi tromboembolici venosi. Negli ultimi anni il dibattito sulla gestione del rischio di TEV nel paziente non chirurgico, sia in ambito ospedaliero sia ambulatoriale, è diventato più pressante. L’introduzione in terapia delle Eparine a Basso Peso Molecolare hanno rivoluzionato la gestione della profilassi e della terapia antitrombotica grazie alla azione lineare dose-effetto e alla assenza di necessità di monitoraggio di laboratorio.
Gli ambiti di utilizzo sono andati nel tempo ampliandosi, ma le indicazioni autorizzate in scheda tecnica sono frequentemente diverse per ogni singolo farmaco di questa classe. La legge 648/96 ha reso possibile fornire tali farmaci al di fuori delle indicazioni previste in scheda tecnica per alcune patologie, attraverso la distribuzione diretta. L’ambito distributivo degli anticoagulanti iniettivi a livello nazionale segue modalità variabili nelle diverse Regioni e, talora, anche nell’ambito di una stessa Regione. Alcune indicazioni, pur consolidate nella pratica clinica, non sono state sostenute da percorsi autorizzativi e non godono di rimborsabilità. Tale situazione continua a determinare iter prescrittivi non univoci per tale motivo risulta essere di fondamentale importanza l’interazione delle competenze multidisciplinari e l’integrazione delle stesse in un’unica piattaforma gestionale del processo proescrittivo.
Il confronto del 15 novembre 2024 ha offerto l’opportunità di individuare una soluzione condivisa e sostenibile funzionale a soddisfare il processo organizzativo e gestionale.